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estratto da "Città mia"

VIVERE IN CITTA'

Gli attuali ambienti urbani, costruiti dalla nostra specie con caratteristiche rispondenti solo alle nostre esigenze, ospitano comunque, per amore o per obbligo, migliaia di altre specie animali o vegetali che hanno trovato dentro le mura urbane prigionia o ospitalità.
Le varie specie rappresentano il risultato di un lungo "lavoro", operato dalla selezione per ambienti assolutamente diversi da quello urbano e spesso geograficamente molto distanti fra loro.
Il vivere insieme richiede uno sforzo adattativo che ha generalmente due origini. La prima è l'intervento umano, che per rendere "domestiche", cioè funzionali ai suoi bisogni, alcune specie, ha mimato la natura e le ha selezionate in modo da evidenziarne le caratteristiche genetiche più convenienti. La seconda consiste nel fatto che successivi interventi di urbanizzazione hanno contribuito alla creazione di rifugi e siti di nidificazione ed allevamento della prole del tutto nuovi, ma dalle caratteristiche intrinseche simili o identiche a quelle naturali originarie; la facile reperibilità di alimenti e la povertà di predatori hanno favorito la costituzione di biocenosi che rendono assolutamente importanti gli studi di ecologia urbana, che da alcuni anni sono sempre più numerosi.
In un primo momento lo sviluppo degli animali che vivevano negli stessi ambienti colonizzati dagli uomini (animali sinantropi), era soprattutto limitato agli ambienti rurali; contestualmente al fenomeno della industriaiizzazione-urbanizzazione, vi è stato un aumento notevole sia degli animali sinantropi graditi come cani, gatti, uccelli da gabbia e voliera, ecc., che degli animali sinantropi indifferenti o sgraditi, quali alcune specie di uccelli (gabbiani o piccioni), topi e ratti.
I rapporti uomo-animali sinantropi dipendono non solo dalle condizioni ambientali (clima, presenza di acque superficiali, ecc.) ma soprattutto dall'enorme varietà di tipologie del territorio urbano. Ben diversa è infatti la situazione ambientale di un centro cittadino, completamente coperto da edifici, rispetto ad un'area periferica dotata di ampi spazi usati come giardini o parchi, per non dimenticare le zone di transizione fra città e campagna.
Prima di esaminare più da vicino i vari modi di rapportarsi all'ambiente urbano dei vari gruppi di animali, vogliamo ricordare come essi, rispetto all'inquinamento, assumano una doppia veste: lo subiscono e ne sono fonte. Nel primo caso possono assumere anche il ruolo di indicatori ambientali, nel secondo possono contribuire in larga misura al degrado ambientale.
E' noto infatti come la frequentazione di aree verdi da parte di cani e bambini possa essere pregiudizievole per la salute di questi ultimi a causa della fecalizzazione canina; oppure di come gli escrementi degli uccelli, insieme all'inquinamento atmosferico, siano causa di gravi danni al patrimonio monumentale urbano. Probabilmente meno noto è il ruolo degli animali sinantropi come indicatori ambientali. L'ENEA ha promosso delle ricerche in tal senso, che vengono svolte su mucche, pecore, piccoli mammiferi, vespe ed animali da compagnia, come cani e gatti. Questi ultimi, che frequentano la città "dal basso", sono particolarmente utili per esaminare le conseguenze dell'inquinamento atmosferico sulla salute dei mammiferi. La concentrazione dei fumi provenienti dal gas di scappamento, è inversamente proporzionale all'altezza a cui viene misurata. I cani stanno già fornendo importanti risultati sulle broncopatie da inquinamento urbano; gatti e cani vengono usati per valutare le conseguenze tossicologiche, dovute ad elevate concentrazioni di piombo, mercurio e rame, sul fegato.
Bisogna infine notare come, nello studio dell'ecologia urbana, il problema dell'inquinamento vada inevitabilmente messo in relazione con la biocenosi urbana nel suo complesso, della quale fanno parte tutte le specie viventi in città, tra le quali l'uomo è solo una. Troppo spesso infatti una cultura ancora spiccatamente antropocentrica privilegia l'uomo in questi tipi di studio, utilizzando gli altri animali solo per le correlazioni che la loro salute ha con quella umana, e non per se stessi.

QUANDO L'"ANIMALE" URBANO ESAGERA

I ritmi frenetici e le sollecitazioni simultanee... visualizza/salva l'estratto completo (PDF, 86 Kb)